Le otto vite di una centenaria senza nome by Mirinae Lee

autore:Mirinae Lee [Lee, Mirinae]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788842936046
Google: zv_rEAAAQBAJ
editore: Nord
pubblicato: 2024-01-07T16:00:00+00:00

È immobile, con le braccia allargate. Mi dà le spalle. Lo sento sospirare con una lentezza esasperante, due volte.

Non ho mai visto il signor Park assumere un atteggiamento tanto teatrale. In fondo, però, me lo aspettavo. Lascio che sia lui a rompere il silenzio.

«Perché vuole inimicarsi il suo unico alleato?» mi chiede. Il tono è spazientito. Mette sul tavolo un foglio, proprio sotto il mio naso.

«Non le interessa la mia lista?»

«Smettiamola di giocare, signora Choi», sbraita. Lo vedo chiudere la mano destra, che diventa un pugno sul tavolo. «Anzitutto, non è una lista. Contiene un nome solo. Che fine hanno fatto gli altri che ci aveva promesso? Tutti i nomi degli agenti segreti dell’RGB operativi in Corea del Sud?»

«Non so i loro veri nomi. Conosco solo gli alias che usano in missione.»

«Secondo lei, signora Choi, dovrei bermi tutte le sue stronzate senza battere ciglio?»

«Mi ha ascoltato, signor Park? Non le ho forse detto che la nostra è una nazione di spie? Fin da quando si è abbastanza grandi per saltare la corda, si viene addestrati a non fidarsi di nessuno e a denunciare chiunque, anche i propri parenti. Non le ho forse detto che anche i pezzi grossi sono costantemente sotto sorveglianza? L’unica persona libera, in Corea del Nord, è Kim Jong-il. Non si fidano di nessuno e non vogliono che ci fidiamo gli uni degli altri. Danno per scontato che tra noi ci siano agenti doppiogiochisti. Quindi, per l’amor del cielo e per l’ultima volta, ribadisco che le ho detto la verità. Non conosco i nomi veri.»

«Allora lei non ci serve a niente.»

«Sbagliato. Posso darvi i nomi in codice degli agenti e i dettagli delle loro missioni, e descriverli fisicamente. Grazie a queste informazioni potrete scoprire molte cose. Ne avete già scoperte parecchie.»

Vedo che la stretta del pugno si allenta un po’. I suoi occhi guizzano di lato. Poi fa un altro sospiro profondo. «Parliamo allora dell’unico nome della lista. Quello è vero», dice. È un’affermazione, non una domanda.

«Sì.»

«Non ha molto senso, no?»

Mi lancia un’altra occhiataccia, la testa inclinata come quella di un corvo.

Io sto in guardia. E zitta.

Lui emette un suono a metà tra un sospiro e una risatina stiracchiata. «Choi Mihee. Non sarà un nome che conosce un po’ troppo bene?»

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